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ASPETTI SALIENTI DELLA LUBROREFRIGERAZIONE

La lubrorefrigerazione è ormai diventata un processo, non è più solamente un prodotto che assolve ad una funzione. Un processo che, come tale, richiede la scelta consapevole e ponderata dell’emulsione, legando gli aspetti tecnologici, economici, ecologici e prestando attenzione alla salute degli operatori.
È quindi comprensibile come oggi sia estremamente articolato scegliere un prodotto così complesso, mentre un tempo la scelta era un fattore legato principalmente alla lavorazione o al costo di acquisto.

La complessità del prodotto e del sistema produttivo in cui va inserito sta spingendo produttori e centri ricerca a compiere studi sull’argomento che diventano sempre più approfonditi al fine di trovare tecnologie e soluzioni di impiego nuove.

A cosa serve la lubrorefrigerazione

Le principali funzioni di un lubrorefrigerante sono due:

Raffreddare, agevolando la dispersione di calore creatosi nella zona del taglio per causa dell’attrito fra il pezzo in lavorazione e l’utensile. Evita di conseguenza l’innalzamento della temperatura dell’utensile e del pezzo in lavorazione oltre misura.

Lubrificare, diminuendo il coefficiente d’attrito fra il pezzo in lavorazione e l’utensile. La lubrificazione diminuisce gli sforzi meccanici incrementando la durata dell’utensile, il grado di finitura delle superfici lavorate e la precisione dei pezzi prodotti.

Grande importanza rivestono gli aspetti meno visibili quali, ad esempio, la protezione da eventuali corrosioni, la sicurezza igienico-sanitaria e ambientale.

La qualità del lubrorefrigerante

Il risultato che si può ottenere usando un lubrorefrigerante è derivante da molti fattori quali il materiale lavorato, la lavorazione, la velocità dell’operazione; per cui la sua efficacia dipende dalla capacità del produttore di far evolvere la qualità dei suoi prodotti con l’evolvere delle tecnologie più recenti in modo da garantire le prestazioni produttive attese.
L’impiego del lubrorefrigerante è garantito entro i suoi parametri di progettazione (sì, i nostri prodotti sono progettati, come un apparecchio) quindi va monitorato durante l’uso per favorirne gli aspetti positivi come la lubricità ed evitare gli stress meccanici che potrebbero determinare problemi quali durate minori degli utensili.

Aspetti salienti della gestione del lubrorefrigerante

La gestione dei fluidi è una questione molto complessa.
Aspetto primario è che il concentrato lubrorefrigerante non è un prodotto finito ma di un semilavorato.
Il cliente pur operando una scelta professionalmente ponderata, lo introduce in un’ambiente che ha molte altre variabili quali la qualità dell’acqua, con il quale il concentrato verrà diluito, gli apparecchi accessori (quali i miscelatori e gli impianti di filtrazione), le temperature di esercizio.
Scegliere il prodotto adatto, come impiegarlo, come gestirlo nel tempo è un’attività che richiede competenze tecniche.
Il lubrorefrigerante deve essere sostituito al momento giusto, quando realmente è arrivato al limite, non prima e non dopo al fine di garantire sicurezza sul lavoro, economicità, efficienza del processo di lavorazione in corso, economicità dei costi di gestione delle macchine e del personale di manutenzione.

Le aziende ogni giorno di più controllano i costi di esercizio, inclusi quelli del lubrorefrigerante, che rappresenta una voce non trascurabile nell’intero processo produttivo.

Parlando con gli operatori del settore e con gli utilizzatori si evince come la gestione dei fluidi sia guidata da due elementi che partono dalla tipologia di prodotto: lubrorefrigeranti a basso costo e lubrorefrigeranti di qualità.

Basso costo:
Richiedono sostituzioni frequenti, impatto ambientale ed economico importante per via dei volumi di prodotti esausti da smaltire, frequenti pulizie delle vasche delle macchine utensili. Uso frequente di additivi potenzialmente pericolosi e anche costosi come i battericidi. Reintegro con prodotto nuovo.

Di qualità:
Pur rappresentando un costo maggiore, garantiscono migliori prestazioni, rabbocchi a percentuali più basse, sostituzioni meno frequenti, minori costi di smaltimento, minori (se non nulle) quantità di rifiuti speciali da smaltire.

La scelta qualitativa, apparentemente, richiede un investimento maggiore ma recupera rapidamente i presunti svantaggi economici, ammortizzandosi grazie ai significativi risparmi sulla manutenzione e sulla migliore resa globale del processo.
Non dimentichiamoci i vantaggi per la salute, quelli etici, green e social; parametri sempre più cruciali per le aziende.

Operazioni di gestione

Il lubrorefrigerante è un elemento complementare della macchina utensile e come tale va gestito.
La sua efficacia è garantita se usato e mantenuto con un controllo che preveda un mantenimento conforme a quanto previsto sulla sua scheda tecnica, visto che è soggetto a rapido degradamento se non usato correttamente.
Il degradamento ha molteplici cause, principalmente il lubrorefrigerante si contamina dalle perdite di olio dei sistemi di lubrificazione o da quelli idraulici, dai trucioli e dagli sfridi di lavorazione o tramite contatti accidentali con sostanze estranee.

Il monitoraggio continuo garantisce il rilievo di eventuali deviazioni e la loro correzione. Manutenzione preventiva e controllo sono determinanti per la durata del fluido e delle sue prestazioni e per i risultati delle lavorazioni.

Genericamente il controllo dell’emulsione richiede la misura di due parametri fondamentali: la percentuale di concentrazione in vasca e la misura del pH.

Il controllo costante di questi due parametri, confrontandoli con ciò che è riportato nella scheda tecnica, consente ad un prodotto di qualità una lunga durata in vasca e l’assenza di problematiche in officina.